La Camera Penale di Trieste

La Camera Penale di Trieste

La Camera Penale di Trieste è stata costituita il 21 dicembre 1989 con l’intento di rinsaldare i vincoli di solidarietà e di tutelare il prestigio del foro penale.
Erano anni in cui, particolarmente forte era – a livello locale come a livello nazionale – l’esigenza di costituire un’associazione che raggruppasse gli avvocati e, in particolare, gli avvocati penalisti, per fare fronte comune a tutela dei diritti della categoria forense nonché a tutela dei diritti degli indagati e degli imputati.
L’Associazione, che dopo un periodo di inattività, ha beneficiato dell’entusiasmo e dell’impegno di professionisti volenterosi, si prefigge:
– di promuovere iniziative e sviluppare il senso della deontologia e della colleganza professionale: in un periodo storico in cui la legge di mercato sembra dominare e, in parte snaturare, i rapporti interpersonali e professionali, in un contesto storico – sociale ove l’individualismo sembra prendere il sopravvento, la Camera Penale di Trieste sta promuovendo iniziative volte a sensibilizzare lo spirito associativo e diffondere, con rinnovato entusiasmo, i principi fondamentali che dovrebbero animare ogni avvocato.
A tale scopo sono state assunte iniziative, anche in tempi recenti, per sollecitare gli iscritti all’associazione a svolgere con puntualità e professionalità l’incarico di difensore specie nell’ambito delle difese d’ufficio ove, con maggior frequenza, ci si scontra con l’avversa realtà.
Il contesto economico – sociale sembra infatti ignorare un aspetto di non marginale importanza e ciò con riferimento non solo alla categoria degli avvocati: ai doveri di svolgere con diligenza la difesa assegnata non consegue – con altrettanta puntualità – il diritto di conseguire il compenso per l’attività professionale resa.
Inaccettabili sono, infatti, i tempi di attesa della classe forense prima di veder onorato il proprio impegno a favore di chi, indagato, imputato o parte offesa, ha un reddito ai fini IRPEF, cumulato con quello dei familiari conviventi, inferiore a € 9.723,84, elevato di € 1.032,91 per ogni familiare a carico.
Dopo due, tre o quattro anni di processo penale, ben può trascorrere un tempo che va da 1 mese a 2 anni tra la data della sentenza e il decreto di liquidazione dei compensi a favore del difensore, ma per vedere qualche importo l’avvocato deve ancora attendere 2 o 3 anni da detto decreto. Ciò significa che dall’inizio del processo fino al pagamento effettivo del difensore trascorrono nella maggior parte dei casi più di 6 anni.
Se ciò non bastasse, con l’emissione della fattura, che a volte precede di anni il pagamento, l’avvocato deve, quanto meno, anticipare le spese per la Cassa Forense.
Proprio in punto “liquidazione dei compensi” al difensore d’ufficio e al difensore di fiducia il cui cliente beneficia dell’ammissione del patrocinio a spese dello Stato la Camera Penale di Trieste ha indetto nei mesi di aprile – maggio 2007 l’astensione avanti il Tribunale per i Minorenni per sensibilizzare l’Autorità Giudiziaria sul punto, tanto che, si è potuto riscontrare, quegli Uffici si sono attivati per far fronte agli arretrati emettendo i provvedimenti di liquidazione anche se la situazione continua ad essere connotata da una forte criticità a causa di carenza di personale da un lato, e insufficienza dei fondi dall’altro.
Nonostante la difficile situazione economica – non consta che esistano altri professionisti che siano “obbligati” a prestare gratuitamente la propria opera – la Camera Penale ritiene doveroso garantire il corretto esercizio della professione e a tal fine ha organizzato il corso di perfezionamento di diritto e procedura penale valido ai fini dell´iscrizione alle liste dei difensori d´ufficio e ai fini dell´aggiornamento professionale.
– di promuovere iniziative per l’aggiornamento e la preparazione professionale: il consiglio direttivo, eletto nel novembre 2006, si è impegnato nell’organizzazione di conferenze inerenti a tematiche di attuale interesse per la categoria forense ma che certamente potevano (e possono) suscitare, quantomeno, la curiosità e stimolare l’interesse di tutti gli operatori del diritto, dei cittadini, delle Forze dell’Ordine e degli Organi Istituzionali in generale.
Nello specifico è stata organizzata la conferenza sull’argomento “Le indagini difensive: aspetti pratici” con la partecipazione del prof. Avv. Emanuele Jr Fracasso, il dott. Raffaele Tito, il dott. Antonio De Nicolo, l’On. Avv. Maurizio Paniz, moderatore avv. Luciano Sampietro; ha partecipato alla realizzazione e organizzazione della conferenza “Stalking e maltrattamento in famiglia: strumenti di contrasto e prevenzione” con la partecipazione, quali relatori, del dott. Fabio Roia, prof. Anna Costanza Baldry, dott. Francesca Moscati, prof. Laura De Fazio, avv. Marina Pasqua, moderatore dott. Arrigo De Pauli; ha organizzato la conferenza sull’argomento “Le intercettazioni telefoniche e ambientali” con la partecipazione dell’avv. Beniamino Migliucci, del prof. ing. Andrea Paoloni, del dott. Antonio De Nicolo, moderatore avv. Luciano Sampietro; nonché la conferenza sull’argomento “Patrocinio a spese dello Stato o gratuito patrocinio?” con la partecipazione del dott. Carlo Citterio, dell’avv. Monica Gazzola, del dott. Renato Romano, moderatore avv. Marco Fazzini.:
– di tenere contatti con l’Autorità Giudiziaria al fine di favorire la collaborazione tra Magistrati e Avvocati per il miglior assolvimento delle reciproche funzioni: in questo ambito il Consiglio Direttivo della Camera Penale si è attivato al fine di promuovere il protocollo d’intesa tra Camera Penale, Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trieste, Tribunale Penale di Trieste e Procura di Trieste affinché tutti i Giudici adottino la c.d. udienza di smistamento onde evitare la citazione dei testimoni quando è ancora possibile definire il processo con riti alternativi che rendono inutile la presenza del teste.
Si è resa promotrice, in uno alle altre Camere Penali regionali e all’Ordine degli Avvocati di Trieste, di promuovere un protocollo d’intesa – siglato in via provvisoria – con la Corte d’Appello per disciplinare l’ordine di chiamata dei procedimenti avanti tale Autorità Giudiziaria.
Sotto diverso profilo, ma sempre nell’ottica di contribuire al corretto svolgimento dei processi, operando, con il preciso intento di prevenire ed escludere possibili contrazioni del diritto di difesa, la Camera Penale di Trieste si è dimostrata sensibile, diffondendo e interessando anche l’opinione pubblica, alle problematiche che vedono coinvolti i dipendenti dalla Meeting Service la società di stenotipia elettronica che opera in molti tribunali italiani, compreso quello di Trieste.
Ma la Camera Penale di Trieste “prof. Sergio Kostoris” pur essendo un’associazione operativa a livello locale aderisce alla più strutturata organizzazione dell’Unione Camere Penali Italiane e, nell’ambito di un complesso progetto, ideato e realizzato di concerto tra l’Istituto EURISPES e UCPI sulla ragionevole durata del processo penale, ha partecipato, assieme ad altre 26 Camere Penali territoriali, a questo imponente programma che ha visto un nutrito numero di legali impegnato in un’indagine di tipo statistico avente ad oggetto il monitoraggio delle udienze dibattimentali (sono stati monitorati circa 300 processi) trattate dal Tribunale Penale di Trieste in composizione monocratica e collegiale.
Il collegamento e i contatti tra la Camera Penale di Trieste e l’Unione Camere Penali Italiane sono garantiti e mantenuti attraverso la partecipazione assidua, costante e numerosa ai Congressi Nazionali indetti a cadenza annuale (si ricorda quello straordinario di Treviso del 2007 e quello ordinario di Parma del 2008) nonché dalla partecipazione alle riunioni, a cadenza bimestrale, del Consiglio dei Presidenti che si tengono a Roma. In questi incontri, come del resto attraverso i numerosi scambi di opinioni ed esperienze via mail, vengono portate a conoscenza dell’UCPI e delle altre Camere Penali territoriali, le problematiche, le attività, i convegni, i sondaggi coltivati a livello locale.