Casa circondariale

Casa circondariale

ISTITUTO
Casa circondariale di Trieste "Ernesto Mari"
Indirizzo: Via Coroneo, 26 – 34133 TRIESTE
Telefono – centralino: 040 635044
Fax Direzione: 040 635008
Fax Ufficio Matricola: 040 361469
Provveditorato di riferimento: Triveneto – Padova
Tribunale e Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Trieste
Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Trieste
Ufficio Esecuzione Penale Esterna di riferimento: Trieste via del Coroneo 19
STAFF
Direttore: Dott. Ottavio Casarano
Responsabile della Sicurezza: Commissario Antonio Marrone.
Responsabile Area Pedagogica: Educatore C3 – Sig.ra Anna Bonuomo
Educatori previsti: 6, presenti 1
Cappellano del Carcere:  padre Silvio Alaimo
Responsabile Area Sanitaria: Dott.ssa Nadia Ivancich
Medici: 5 SIAS che garantiscono la guardia medica per 9 ore notturne e 4-5 ore diurne. La domenica coperte 18 ore. 3 specialisti a contratto libero-professionale (dentista, ginecologa, dermatologo).
Presidio del Dipartimento delle Dipendenze dell’A.S.S. n. 1 “Triestina”: medici: 1, 1 psicologo; infermieri: 2 (accesso una volta la settimana per prelievi). Convenzione con CSM (Centro Salute Mentale): 8 psichiatri a rotazione.
Infermieri: 3 parcellisti a contratto.
Psicologi: 2 ex-art. 80, di cui uno a 20 ore, l’altro a 15 ore.
VOLONTARI:
Il volontariato è molto attivo. Operano volontari della Caritas, della San Vincenzo e dell’associazione di S. Martino al Campo.
ORARIO APERTURA E CHIUSURA ISTITUTO
L’Istituto per le sue funzioni istituzionali rimane aperto 24 ore al giorno. In ogni caso viene considerata fascia particolarmente sensibile quella dalle ore 0:00 alle ore 6:00
COLLOQUI CON I FAMILIARI
I familiari possono effettuare i colloqui con i detenuti ristretti presso l’Istituto nelle seguenti giornate e fasce orarie:
detenuti uomini: il MERCOLEDI’ e il SABATO dalle 8.00 alle 16.00 (l’ultimo colloquio avviene dalle 15.00 alle 16.00 orario in cui si chiudono i battenti è quindi consigliabile fare ingresso nell’Istituto entro le 14.30 per assolvere le pratiche burocratiche)
detenute donne: il MARTEDI’ e il VENERDI’ dalle 8.00 alle 15.00 (l’ultimo colloquio avviene dalle 14 .00 alle 15.00, orario in cui si chiudono i battenti; è quindi consigliabile fare ingresso nell’Istituto entro le 13.30 per assolvere le pratiche burocratiche).
I permessi per accedere ai colloqui vanno richiesti presso la stanza 98 bis – piano terra – del Palazzo di Giustizia di Trieste – Foro Ulpiano 1.
ORARIO D’INGRESSO AVVOCATI
Il colloquio con il proprio avvocato è consentito sin dal primo momento dell’ingresso in carcere dell’imputato, senza orari prestabiliti, salva diversa disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente e, comunque, compatibilmente con le situazioni di fatto e la tempistica che ne consegue (ad esempio, significative sarebbero le difficoltà organizzative nelle ore serali e notturne, le quali, pur se affrontate con solerzia da parte degli appartenenti alla polizia penitenziaria, risulterebbero di più semplice soluzione se si trattasse di accesso negli “orari ordinari”…).
In tutti gli altri casi l’avvocato, di fiducia o d’ufficio, potrà fare ingresso nell’Istituto per i colloqui periodici nel seguente orario:
9.00 – 18.00  di tutte le giornate non festive.
Dalle ore 12.00 alle 12.30, circa, vi è il cambio turno e quindi potranno verificarsi delle attese maggiori.
Si evidenzia che alle ore 18.00 gli avvocati sono pregati di lasciare l’Istituto e quindi sarà opportuno accedere al colloquio con un certo anticipo.
E’ opportuno ricordare che le persone detenute devono essere prelevate dalle loro stanze o dagli ambienti dove si trovino, previa identificazione, controlli ed accompagnamento presso la sala degli avvocati; gli stessi possono trovarsi in situazioni tali che richiedono tempi ulteriori (ad esempio con abiti da lavoro, nei cortili passeggi, dal medico, presso le aule di formazione e scolastiche, in bagno, etc.; inoltre vi possono essere prescrizioni le quali vietano che possano incrociare altri ristretti per motivi disciplinari, cautelari, sanitari, etc.), seppoi le operazioni devono essere concluse nel corso di cambi di turni dei poliziotti penitenziari, oppure durante il contestuale prioritario svolgimento di altri adempimenti relativi alla sicurezza (battitura delle inferriate, perquisizioni di ambienti, etc.), si comprenderà come non sia possibile portare al cospetto del difensore e di altri, in tempi rapidissimi, la persona detenuta.
STRUTTURA
Edificio costruito dagli Austriaci con un passaggio diretto al vicino Palazzo di Giustizia. I primi detenuti vi entrarono nel 1912 (capienza dell’epoca 535 reclusi).
Costruzione a tre piani con quarto piano mansardato. 7 sezioni maschili, compresa l’infermeria e gli isolati, 1 sezione femminile.
Nei sotterranei sono collocati i laboratori.
Prima dell’ingresso all’interno dell’Istituto si trova: una saletta per perquisizione dei familiari, la sala d’attesa e sala d’attesa con stanza-giochi per i bambini con tavolo, sedie, costruzioni, video con impianto DVD e un acquario. Sala-colloqui a norma, senza barriere, con 9 tavoli. Per colloqui riservati o con presenza di bambini il detenuto può fare richiesta di una saletta riservata.
Al piano-terra vi sono sale per gli operatori: aula per i magistrati (con computer e strumenti di registrazione); aula per le udienze del magistrato di sorveglianza; due stanze per gli avvocati; due stanze per i colloqui con psicologi, assistenti sociali, operatori dei Servizi Territoriali, addetti consolari e d’ambasciata ecc. ecc.
Al piano-terra (1° tratto): 15 celle singole per gli isolati giudiziari, per chi ha ricevuto sanzioni disciplinari (esclusione delle attività in comune), per gli isolati per motivi sanitari, spesso casi psichiatrici. Vi si trova, inoltre, l’ufficio del cappellano e l’ufficio del corpo di guardia
Al primo piano ci sono 2 sezioni detentive e la sezione per le attività trattamentali con le aule scolastiche, diversi laboratori, la biblioteca, l’aula d’informatica con 7 computer e una piccola palestra.
Al secondo piano c’è anche un tratto destinato alle persone detenute semilibere di sesso maschile. Al terzo piano 2 stanze per eventuali laboratori. E’ presente una chiesa molto spaziosa; ha una cantorìa. Lo spazio viene usato, previa autorizzazione del Cappellano, anche per i concerti.
Sezione femminile: situata al terzo piano. Lo spazio è ristretto e le celle sono affollate. L’unica cella singola viene usata per detenute AS o per madri con minori e per l’isolamento giudiziario o disciplinare. La sezione è attrezzata per la prima accoglienza del minore.
Il quarto piano, sopra la sezione femminile, è costituito da una mansarda ristrutturata (dai soffitti molto alti e quindi abitabile in tutta la sua superficie) con una grande sala, 3 aule, 2 bagni, una stanzetta usata come magazzino. Nella mansarda vi sono gli studi della ginecologa, del dentista e di altri specialisti. La biblioteca della sezione femminile ha un computer e sono stati creati due angoli lettura con divani e poltrone (fondi donati dalle pari opportunità del Comune di Trieste). Nella mansarda si trovano un laboratorio, una palestra, sala per attività ludiche e cineforum.
INGRESSO IN ISTITUTO
Il detenuto viene sottoposto all’atto dell’ingresso in istituto, a visita medica entro le prime 48 ore. Il colloquio di primo ingresso viene, normalmente, effettuato da un funzionario dell’area educativa e da un medico, quando è possibile anche da uno psicologo, questo per verificare se, ed eventualmente con quali cautele, possa affrontare adeguatamente lo stato di restrizione. Se l’educatore può talvolta non esserci (si ricorda che in servizio c’è una sola unità, contro le diverse invece previste…), il medico è sempre a disposizione. Gli eventuali aspetti di rischio vengono segnalati agli organi giudiziari. Se la persona ha problemi di tossicodipendenza e’ segnalata anche al relativo servizio pubblico dell’Azienda Sanitaria, operante all’interno dell’Istituto. Il colloquio con l’educatore e’ inoltre necessario allo scopo di fornire al detenuto nuovo giunto, le informazioni previste dall’art. 32 dell’O.P. (norme di condotta dei detenuti all’interno dell’istituto). Nel corso del colloquio il soggetto e’ invitato a segnalare gli eventuali problemi personali e familiari che richiedono interventi immediati.
Colloqui con le persone detenute sono pure regolarmente tenuti da un funzionario, il quale cura i rapporti esterni, direttore delle relazioni e dell’organizzazione, su delega del direttore dell’istituto, così come da quest’ultimo.
GENERI ED OGGETTI DI CUI E’ CONSENTITO IL POSSESSO, L’ACQUISTO E LA RICEZIONE:
I generi e gli oggetti di cui e’ consentito l’acquisto sono quelli in vendita e sono elencati nell’apposito modello predisposto dalla Direzione. E’ consentita anche la consegna al detenuto, da parte dei familiari, di generi e beni per un peso complessivo di 20 kg mensili in una unica soluzione o suddivisa in piu’ pacchi nell’arco del mese stesso.